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mercoledì 24 ottobre 2012

...abili e arruolabili!

Ormai siamo agli sgoccioli.. o forse no. Sì, ci siamo.. è pronta. No, ancora non ci siamo, l'intesa non è raggiunta..
Insomma, questa legge elettorale "s'ha da fare o non s'ha da fare"?
Ma il dubbio che più ci angoscia è: sarà una legge elettorale che ci permetterà di non rivedere le facce solite note, di non rivedere indagati e condannati agli scranni parlamentari, di non rivedere tecnici che non rappresentano il popolo elettore?

Sono giorni di febbrile studio nei corridoi e nelle sedi dei principali partiti politici italiani, studio che dovrà portare ad una soluzione per fare pulizia: già, perchè l'alacre lavoro di pulizia dovrà garantire come minimo che il buon Grillo non abbia gioco facile, che i dissidenti dipietristi non trovino alleati validi con cui formare coalizioni "pesanti", che la sinistra non torni troppo di sinistra, ma che la destra non sia troppo leghista.

Perchè in fin dei conti è più pericoloso il vulcanico Di Pietro o l'eclettico Grillo di chi per anni impunemente ha fatto dell'attività politica la propria attività pseudo-lavorativa senza però quel senso di responsabilità che si richiede a chi viene eletto come rappresentante di se stessi.

GdM

venerdì 19 ottobre 2012

... tracce di luce..

Operazione Minotauro: al via il maxi-processo.

Se le mafie si sono infiltrate nella vita politica e istituzionale rendendole di fatto un mezzo attraverso cui continuare il malaffare in maniera "legale", ecco che oggi assistiamo ad un fenomeno quanto meno innovativo: l'infiltrazione delle "anti mafie" all'interno di quelle stesse istituzioni.

La commissione anti mafia del Comune di Torino è un passo decisivo per l'introduzione nelle nostre istituzioni di organi di controllo reali, formati da persone realmente non coinvote.
Oggi più che mai sentiamo la necessità di avere punti di riferimento onesti, appigli che infondano fiducia in chi ci rappresenta, tenendo conto delle difficoltà enormi che il "sistema" pone davanti a chi vorrebbe compiere il proprio dovere per il bene della comunità.

Il processo che scaturirà dall'operazione Minotauro non ci deve solo far inorridire di fronte al numero di persone coinvolte, simbolo della diffusione estesa del fenomeno, ma ci deve dare la speranza che ancora si ha voglia di onestà. Si ha voglia di non rendere normale il sistema illegale. Si ha voglia di rendere meritocratico quel sistema, attraverso il lavoro, la capacità individuale e collettiva. Perchè ogni traccia di luce possa portare chiarore e visibilità.

Perchè "noi siamo di più", come giustamente grida Rosanna dopo aver raccolto il cadavere del fidanzato freddato ingiustamente dalle mitragliette camorriste di Scampia.

Noi siamo di più.

G.d.M.

martedì 16 ottobre 2012

Sintesi di un'Italia che affonda..

Chissà come mai, ma quando vedo il volto disteso del capitano Schettino, mi sembra di vedere il volto disteso della classe dirigente politica italiana.

32 morti, di cui 2 dispersi e il capitano chiede che venga fatta chiarezza e si possano accertare i responsabili.
Migliaia di esodati, tasso di disoccupazione alle stelle, tagli alla sanità, tagli agli incentivi, tagli alle detrazioni, famiglie statisticamente più povere e la nostra classe politica chiede che venga fatta chiarezza. e si accertino i responsabili delle ruberie per milioni di euro, dell'immobilità di fronte alla crisi che irrompeva nell'economia nazionale, dell'irresponsabile mancanza di volontà a prendere decisioni per paura di risultare impopolari davanti ad un elettorato sempre più sfiduciato e avvilito.

Insomma, i Capitani di ventura abbandonano la nave prima che sia totalmente affondata, lasciando i relitti a giacere inerti e incagliati nell'immobile abbandono.
L'uno sulle scogliere del Giglio, gli altri sull'arenile tecnico e inumano.

giovedì 11 ottobre 2012

Calma e sangue freddo..

Perchè la vita è una ruota che gira..
E perchè prima o poi tutto torna. Anzi, una volta si diceva che tutti i nodi tornano al pettine.
Ecco che puntualmente, quasi fosse l'eco profetico dei Maya a scandire gli eventi, il ciclone si abbatte, rade tutto, o quasi, al suolo, e poi tocca ai prossimi "fortunati" far ricrescere l'erba.

Ma ogni volta è sempre più dura. Ogni volta rimettere insieme i cocci dell'entusiasmo, della credibilità e della stima persa è sempre più arduo. E come se non bastasse le condizioni in cui si deve cercare di far ritrovare fiducia sono sempre peggiori.

Ma la pazienza è la virtù dei forti e anche questa volta riusciremo a far nascere la nostra Res Publica, la terza. E l'impegno dovrà essere enorme perchè questa Res rimanga Publica e non più una torta che pochi "bat man" si spartiscono come cancri, erodendola dall'interno.

Meditate, politici del futuro.

Gianluigi de Martino

martedì 9 ottobre 2012

Illusione.. disillusione..

In tempi di "ristrettezze economiche", scandali regionali, ruberie "all'italiana", milioni di euro s-fuggiti nelle tasche di qualcuno e stranamente senza che nessuno se ne accorgesse, fa riflettere come sui principali giornali italiani campeggi a grossi titoli il tentativo maldestro di recuperare una situazione grottesca che solo in Italia poteva concretizzarsi e poi per mesi non vedere una soluzione: quella che accomune i migliaia di "esodati".

E dire che ha dell'assurdo proprio il fatto che menti "illuminate" e idealmente non offuscate da necessità elettorali possano partorire un provvedimento che non tenga conto di una moltitudine di Persone a cui verrebbe a mancare una qualsiasi possibilità di sostentamento, che sia esso dato dal proprio lavoro o che sia esso dato dalla possibilità di godersi un meritato riposo dopo anni di lavoro.

Intanto continuiamo ad assistere al teatrino del botta e risposta tra chi è al governo per l'irresponsabilità di chi al governo vi è stato mandato come rappresentante dei cittadini elettori, e sostenuto da chi avrebbe invece dovuto dare una alternativa concreta all'irresponsabilità dei primi.

E mentre qualcuno cerca conforto nella condivisione di una coda chilometrica per entrare in un Apple Store, molti altri cercano l'illuminazione su come si prospetterà il proprio futuro, se sarà un ritorno all'ufficio, alla "linea", al cantiere o il godimento di un riposo sulla poltrona, sul sofà o su una spiaggia dorata. E' l'Italia delle contraddizioni. E' l'Italia.